Giovedì 3 Novembre 2011 alle ore 12,30 presso la Sala della Giunta del Comune di Napoli (Palazzo San Giacomo, Piazza Municipio)

Presentata questa mattina a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, la quarta edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli. La rassegna coordinata dall’Associazione “Cinema e Diritti” e patrocinata dal Sindaco e dal Comune di Napoli, si svolgerà, come di consueto, tra la prima e la seconda decade di novembre tra i quartieri del capoluogo e i comuni flegrei e vesuviani, disseminando il territorio di numerosi eventi con altrettanti ospiti e testimoni per raccontare, attraverso il cinema, storie di diritti umani violati e potenzialità da esplorare e sviluppare.

Maurizio Del Bufalo, coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nella sua carrellata sugli appuntamenti della rassegna, ha inteso innanzitutto ringraziare le oltre 30 Associazioni che hanno reso possibile la kermesse. Tante le novità: dall’articolazione in due settimane, alla realizzazione della Sala Stampa, all’ampliamento della Sezione Scuola, per finire con la tre giorni di cinema documentario napoletano in Argentina. Altrettanti i partner che hanno reso concrete tali introduzioni: dagli Assessorati all’Istruzione, alla Cultura, alla Legalità e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli al Caffè Letterario “Intra Moenia”, fino all’Ambasciata d’Italia d’Argentina e all’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires. Sergio D’Angelo, Assessore alle Poliche Sociali del Comune di Napoli, encomia il lavoro compiuto dal Festival: «I diritti sono oggi ampiamente minacciati, i processi di globalizzazione hanno colto di soppiatto tutti i Governi. Non è giusto dunque parlare solo di crisi economica, bensì a essere in crisi è un intero sistema di valori. Se è vero che c’è un costo per il mantenimento del sistema dei diritti del secolo scorso, forse bisognerebbe calcolare anche il costo del venire meno di tale sistema. La vastità di Assessorati che ha inteso sostenere questa iniziativa è simbolo della volontà che questa Giunta attua nel superare le barriere che impediscono una precisa attuazione della giustizia sociale. Non c’è bisogno, come sostengono alcuni proclami, di “tolleranza zero”, ma al contrario di “camionate di tolleranza”: abbiamo la responsabilità morale e sociale di rispondere alle esigenze delle popolazioni maggiormente in difficoltà. Proprio da Napoli si può ripartire dopo la crisi e il cinema ha molto da raccontare in merito alle questioni dell’impegno sociale».

Antonella Di Nocera, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, porta invece il suo saluto al Festival sottolineando l’importanza delle azioni messe in campo dagli organizzatori della rassegna. «Educare ai diritti e raccontarli attraverso il cinema – ha affermato la Di Nocera – è l’elemento principe per affrontare la crisi globale che quotidianamente stiamo vivendo. L’obiettivo della partecipazione istituzionale è dunque quello di spingere Napoli a fare proprio il bagaglio di esperienze raccontate dal Festival, soprattutto in termini di accoglienza e di sviluppo dei talenti sociali, artistici e culturali che pullulano in questa città». In chiusura del suo intervento, poi, l’Assessore annuncia che la Sala Sisto V in San Lorenzo Maggiore, sede della cerimonia di chiusura del Festival, è una delle tante sale ritrovate della città: «Il diritto alla fruizione dei luoghi – spiega – è uno dei diritti fondamentali della cittadinanza che questa Amministrazione sta provando a recuperare e trasmettere».

Anna Maria Palmieri, Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, intervenendo in merito al Concorso rivolto alle Scuole e patrocinato dall’Assessorato, dichiara: «Con il concorso “La Scuola per l’Europa, Diritti e Cinema”, il Festival sta svolgendo un’azione meritoria perché il cinema aiuta alla consapevolezza critica dei messaggi. Intendo pertanto fare mio lo slogan della rassegna che recita: “un omaggio a chi lotta e chi resiste” perché nessuno più della scuola sente viva questa lotta: i tagli dei fondi sono infatti principalmente quelli della scuola e, quando si taglia alla scuola, si taglia al futuro. Grazie dunque al Festival perché le iniziative di quest’anno esprimono un valore artistico, educativo e culturale di primaria importanza».