Cortometraggi
Human Rights Short
82 names: Please don’t forget us di Maziar Bahari
USA, 2018, 48′
Il film traccia il viaggio di un sopravvissuto alla tortura e alla prigione in Siria. Mentre cerca di ricostruire la sua vita in esilio e visita siti in Germania che commemorano le vittime dell’Olocausto, riflette su come attirare l’attenzione sul brutale regime da cui è fuggito e contrastare l’ideologia estremista in futuro.
A man, today di Alberto Nacci
ITALIA, 2018, 11′
Un film psicologico contro la violenza dell’uomo sulle le donne: un nuovo modo di guardare a questo terribile fenomeno sociale, sempre più diffuso e trasversale nella società moderna, in cui il protagonista è un uomo.
La donna diventa lo “specchio distorto” di un uomo fragile, contraddittorio, violento.
Baladì – This is my village di Cristiano Regina
ITALIA, 2019, 35′
Il villaggio palestinese di Wadi Fukin si trova nella West Bank a ovest di Betlemme lungo la linea verde ed è circondato su tre lati dalla colonia israeliana di Beitar e dalla città israeliana di Tzur Hadasa. Nel 1948 l’esercito israeliano distrusse il villaggio e costrinse i residenti a trasferirsi. Nel 1972, ai residenti fu permesso di tornare al villaggio e costruire la propria casa in un mese.
Cave Cavem di Alberto Grossi
ITALIA, 2019, 30′
Le Alpi Apuane ricche di biodiversità, di cultura, di storia, di paesaggi straordinari e di acqua vengono scavate al ritmo di 3000 tonnellate l’ora, ma per l’80% è polvere per le multinazionali del carbonato di calcio, sono saccheggiate in modo spietato e senza rispetto delle regole. Una distruzione ambientale senza precedenti che compromette le ingenti risorse idriche destinate ai territori sulla costa toscana da Massa a Livorno.
Die Bombe di Dima Hamdan
SIRIA, 2019, 20′
Fiction ambientata a Berlino che racconta di Wasim e sua madre che non vanno d’accordo da un pò. Il loro intenso rapporto viene messo alla prova quando la polizia ordina loro di evacuare casa per recuperare una bomba della Seconda Guerra Mondiale.
Guarding the Forest di Max Baring e Karla Mendes
UK, 2019, 26′
Il film racconta della protezione delle foreste nell’Amazzonia brasiliana. Segue i Guardiani della Foresta e le forze di volontariato indigene che rischiano la vita pattugliando le loro terre e distruggendo i campi di disboscamento illegali.
Dipinge un’immagine inquietante della futura sicurezza dell’Amazzonia, una regione che produce il 20% dell’ossigeno del mondo.
I insist to keep on filming di Anne Paq e Haidi Motola
PALESTINA, 2019, 10′
La storia del piccolo villaggio di Nabi Saleh in Cisgiordania e la sua lotta contro l’occupazione israeliana, raccontata attraverso la storia del cameraman locale e attivista veterano, Bilal Tamimi. Per oltre un decennio, Tamimi ha documentato testardamente gli alti e bassi della lotta per la libertà e la giustizia del suo villaggio, nonché il tributo per i suoi residenti e la sua stessa famiglia. Ha sfidato percosse, intimidazioni, detenzione, ferite e persino l’uccisione di tre compagni durante le manifestazioni nella speranza di influenzare il cambiamento.
Io sono Rosa Parks di Alessandro Garilli
ITALIA, 2018, 14′
Il cortometraggio narra il legame tra il profondo sud degli Stati Uniti (degli anni ’50 e ’60) e il Medio Oriente contemporaneo e svolge una riflessione sulla segregazione; mostra come questa è stata in grado di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio e come divide ancora non solo i bianchi dai neri, ma soprattutto i diritti … dai civili e i diritti dagli umani.
L’homme des arbres di Andrea Trivero
ITALIA, 2018, 19′
Documentario che racconta di Daniel Balima, un orticoltore di Tenkodogo, cittadina del Burkina Faso. Nonostante la poliomielite che gli ha negato fin da bambino l’uso delle gambe lavora con grande passione in giardino mantenendo la famiglia e pagando gli studi a figli e nipoti.
Spesso coloro che non hanno nutrimento vanno nel suo giardino perché sanno che questo uomo generoso, con pochi gesti e poche parole gentili, farà raccogliere e portare a casa il cibo necessario.
Prisoner of society di Rati Tsiteladze
GEORGIA, 2018, 15′
Cosa significa essere estranei nella propria casa e nel proprio paese?
Il film è un viaggio intimo nel mondo e nella mente di una giovane donna transgender che negli ultimi dieci anni è stata esclusa dal mondo esterno.
Sentir tus brazos rotos di Emilia Ruiz
SPAGNA, 2019, 14′
Luz è una bambina che mostra una chiara vocazione infermieristica dopo il fatale incidente di suo padre. Con il forte desiderio di sentirsi di nuovo tra le sue braccia, Luz creerà intorno alla vita limitata del padre un universo, dando speranza alle loro vite, fino a quando un giorno tutto si fermerà.
Tangle di Malihe Ghloamzadeh
IRAN, 2019, 7′
Film di animazione.
Ha per tema i rifugiati di guerra.
Protagonista una bambina.
Teranga di Daisy Squires, Lou Marillier, Sophia Seymour
UK, 2019, 34′
E’ un breve documentario osservativo su gioventù, musica e traumi collettivi. Cerca di umanizzare i migranti dell’Africa occidentale che vivono in Europa. Ambientato a Napoli e girato in due anni, cerca di mostrare i richiedenti asilo come raramente sono percepiti: ambiziosi, talentuosi e determinati a raggiungere i loro obiettivi, nonostante un sistema di immigrazione disumanizzante e corrotto.
The climate Limbo di Paolo Caselli, Francesco Ferri, Elena Brunello
ITALIA, 2019, 40′
Un documentario che analizza l’impatto dei cambiamenti climatici sulle migrazioni, la scarsità di combustibili e le guerre.
Racconta di chi abbandona le proprie terre perché non più vivibili.
Entro il 2050 i disastri legati al cambiamento climatico potrebbero sfollare fino a 250 milioni di persone.
Who am I? di Rose Hanawi
OLANDA, 2018, 7′
Questo cortometraggio esplora il sentimento di identità e appartenenza dal punto di vista della giovane generazione di olandesi i cui genitori provengono da una cultura differente.
È il conflitto di identità interna che colpisce una parte significativa delle nuove generazioni del mondo occidentale ed è di natura crescente a causa della realtà dell’emigrazione che sta attualmente avvenendo.