Premio Ambasciata Svizzera per la pace

DOOSRA di Keerthigan Sivakumar
Svizzera, 29’
Vinoth, un rifugiato, è alla ricerca di un’attività di volontariato per sfuggire alla sua solitudine, ma nessuno è disposto ad accettare il suo aiuto.

DUNKEY FOLLOWING EUROPEAN DREAMS di Syed Muhammad Hassan Zaidi
Pakistan, 37’
Il film è un documentario di sensibilizzazione sugli immigrati pakistani in difficoltà economiche che attraversano l’Iran e la Turchia per entrare nell’UE. L’obiettivo è quello di esporre lo scenario reale e i rischi di vita che corrono mentre cercano di entrare nell’Unione Europea e mostrai rischi che le persone affrontano mentre cercano di attraversare illegalmente i confini. Fa luce sui molti problemi che devono affrontare e che li scoraggiano dal tentare di affrontare questi pericoli mortali, dato che ci sono centinaia di persone che sono morte in questo cammino mentre attraversavano le frontiere.

FUORI DAI CONFINI di Simone Modugno
Italia, 28’
Silvio Pecchiari-Pečarič è nato in una famiglia slovena nel 1940 a Škofije, un piccolo paese dell’Istria che alla fine della Seconda Guerra mondiale fu separato dal confine tra i territori degli Alleati e della Jugoslavia. La linea passava a pochi metri dalla casa della sua famiglia che, come tante altre del luogo, decise di scappare a causa delle continue tensioni e minacce. Fu l’inizio di un lungo esodo che ha portato con sé traumi e ferite difficili da guarire. Di recente, a causa del coronavirus, il confine tra Italia e Slovenia è tornato a manifestarsi in modo visibile. Così, Silvio ha sentito la necessità di ripercorrere la sua storia per sperare in una riconciliazione individuale e collettiva.

STAI FERMO LÌ di Clementina Speranza
Italia, 51’
Babak Monazzami nasce in Iran, nel 1985. Ripercorre la sua vita partendo dal ricordo della guerra tra Iran Iraq. Aveva 3 anni durante i bombardamenti degli aerei iracheni, quando con la sua famiglia si rifugiò sulle montagne. Le stesse montagne che oggi non può più rivedere
se non in sogno. La sua vita inizia scappando e rifugiandosi. E prosegue così, perché in Iran molte cose sono proibite: non è permesso professare una religione diversa da quella musulmana, non si può ballare, non si può ascoltare musica occidentale, non si può giocare a carte… Babak vuole vivere come un giovane occidentale ma questo gli comporta molti problemi, fino a costringerlo alla fuga dall’Iran. È l’Italia il Paese che sceglie. È a Milano che inizia la sua nuova vita ed è finalmente felice. Ma anche da Milano sarà costretto ad allontanarsi. Da una parte scappa e dall’altra “sta fermo lì”, bloccato e senza libertà. Ecco
perché Babak invita a non chiudere gli occhi davanti a ciò che accade in Iran.

THE ADDRESS ON THE WALL di Serge Krutsenko
Ucraina, 60’
Si dice che la verità sia più strana della finzione e che il destino scriva il copione meglio di qualsiasi autore. “The Address on the Wall” è stato ultimato solo dopo essere stato modificato dalla recente invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo ha cambiato la vita di molti Paesi europei e ha distrutto radicalmente l’immaginazione romantica di ciò che potrebbe accadere all’umanità all’inizio del XXI secolo. Collegando il massacro di Babyn Yar con la tragedia attuale, il film è una riflessione sul passato e, allo stesso tempo, una prova di ciò che sta accadendo ora…