Cortometraggi
Human Rights Short
A TRADICIONAL FAMILIA BRASILEIRA: KATU di Rodrigo Sena
Brasile, 25′
Prodotta nell’anno 2007, una mostra fotografica sulle radici indigene ritraeva dodici adolescenti appartenenti a Eleutério do katu, in Brasile. Dodici anni dopo il fotografo torna a Katu alla ricerca di questi protagonisti, ormai adulti, per conoscere le loro traiettorie personali e le loro visioni del mondo.
ADJUSTMENT di Mehrdad Hasani
Iran, 17’
Shahrokh, un bambino effeminato di nove anni, umiliato e allontanato dalla famiglia e dagli amici, decide di adattarsi alla sua nuova identità e fa coming out con la gente del suo villaggio. Dopo aver attraversato una serie di prove, Shahrokh, vestito con abiti da ragazza, si presenta in classe prima dei suoi compagni di classe.
BLACK RAIN IN MY EYES di Amir Athar Soheili, Amir Masoud Soheili
Siria, 28’
Hessan è un poeta siriano padre di quattro figlie cieche. Nasconde la guerra ai suoi figli. Racconta loro che il suono dei proiettili e delle esplosioni sono i suoni di una celebrazione e una danza. Hessan è stata invitata a partecipare a un forum di poesia, ma portare fuori le ragazze e confrontarle con gli effetti della guerra è una sfida.
CANI di M.G. Naar, Andrea Banfi
Italia, 15’
“Cani” è il racconto di un uomo, IL GUARDIANO, e di un BAMBINO. Entrambi costretti a vivere in una realtà fatta di polvere, sangue e violenza, quella dei combattimenti clandestini fra cani. Il bambino è il protagonista di questa storia. Sfruttato come i cani di cui si occupa, anche lui vive in una “gabbia” dalla quale è impossibile fuggire. Non ha amici, desideri o interessi. Come un automa con precise funzioni ripete le sue mansioni costantemente, giorno dopo giorno, senza conoscere la differenza fra ciò che è giusto e sbagliato. Soltanto un casuale incontro sarà in grado di accendere la speranza in lui. Il guardiano è un uomo misterioso, trasandato, dal passato sconosciuto. Vive insieme al bambino, con il quale si occupa dei cani da combattimento. Consapevole della spietata realtà in cui vivono, anche lui, risulta essere un prigioniero di questo mondo.
DONDE LOS NIÑOS NO SUEÑAN di Stefano Sbrulli
Italia, 20’
SINOSSI: Lourdes e la sua famiglia vivono a pochi metri da un’enorme miniera di piombo che contamina l’ambiente in cui vivono. I figli di Lourdes soffrono di gravi patologie provocate dall’avvelenamento da metalli pesanti, con conseguenze sulla loro aspettativa di vita. La necessità di portarli via da quel luogo che li sta uccidendo si scontra con l’impossibilità sociale ed economica di immaginarsi un futuro altrove.
FREEDOM MORNING di Hossein (Khashayar) Pirelmi
Iran, 19’
Soraya sognava che se avessero rilasciato un uccello giallo, il loro padre, che era prigioniero, sarebbe stato rilasciato prima. Suo fratello Amir e i suoi amici stanno cercando di realizzare questo sogno.
REZNICA di Davor Marinković
Serbia, 24’
Reznica rappresenta due generazioni di rifugiati che stanno ancora cercando di crearsi una nuova identità dopo la disgregazione della Jugoslavia. Mirjana e Borislav hanno trascorso gran parte della loro vita in un centro collettivo in Serbia. Ora intraprendono un viaggio nel passato per abbracciare il futuro in cui trovare una nuova casa.
SE BUSCA di Mariano Pozzi
Argentina, 45’
Durante la dittatura del 1976 in Argentina, più di 500 neonati e bambini molto piccoli furono rapiti e trasferiti in nuove famiglie dalle Forze Armate. Ogni episodio racconta una storia ispirata a un caso reale, legato alla ricerca e alla restituzione dell’identità di questi bambini.
SPLIT ENDS Alireza Kazemipour
Iran, 14’
Una ragazza calva e un ragazzo dai capelli lunghi cercano di risolvere i loro problemi con l’hijab nella sede della Polizia morale di Teheran.
THE SILENT ECHO di Yogi Devgan
India, 15’
Quattro adolescenti, in un remoto villaggio di montagna, trascorrono le giornate all’interno di un autobus abbandonato sul crinale cantando e facendo musica. Un contest per band emergenti li costringerà nella più vicina città.
THE STEAK di Kiarash Dadgar Mohebi
Iran, 8’
I preparativi per una cerimonia di compleanno vengono sconvolti quando accade qualcosa di orribile.
WEDNESDAY IN CAMP ROHINGY di Syed Jazib Ali
India, 9’
Migliaia di Rohingya, riconosciuti come rifugiati dall’UNHCR, sono intrappolati in una lotta esistenziale sotto il crescente nazionalismo indù dell’India. Sono fuggiti dal genocidio in Myanmar, solo per ritrovarsi intrappolati nella paura di persecuzione in India. Il film è incentrato su una giornata trascorsa in un campo profughi Rohingya a Jammu, nel nord dell’India. Un tempo simbolo di speranza e rifugio, il campo è diventato un duro ricordo del loro passato straziante e del futuro incerto.