Premio “FICC”

HERANÇA MALDITA di Tomás Amaral
Brasile, 1h53′
Due enormi crimini ambientali commessi dalle compagnie minerarie hanno segnato l’ultimo decennio in Brasile. Partendo da queste tragedie, il documentario affronta il tema dell’attività mineraria, ricercandone gli impatti sulla terra, sull’acqua e sulle persone.

LA SANGRE DE BOLIVIA – DE LOS ANDES A LA AMAZONIA di Julia Blagny
Bolivia, 52′
L’acqua è l’essenza di tutta la vita. Disegna la Terra e la storia dell’umanità. Ma può trasformarsi in pericolo e persino veleno. I fiumi della Bolivia, vene del cuore del Sud America, stanno diventando neri, rossi o addirittura scompaiono.

RADJI di Georg Götmark e John Erling Utsi
Svezia-Norvegia, 57′
Simon e Beatrice, una coppia svedese/norvegese-sami, stanno lottando per crescere i propri figli e sopravvivere come pastori di renne, nonostante il fatto che i pascoli delle loro renne siano divisi dal confine nazionale tra i due paesi . È un film sulla dura vastità della natura, sull’identità nazionale, sulla burocrazia, sul patrimonio culturale e su una causa pendente contro il governo norvegese che deciderà il futuro dei pastori di renne di Saarivouma.

VENTO NA FRONTEIRA di Laura Faerman e Marina Weis
Brasile, 1h18′
La storia si svolge sul confine violento e devastato tra Brasile e Paraguay, nel Territorio indigeno Ñande Ru Marangatu – terra contesa dai Guarani-Kaiowá, che abitano la regione da almeno 1500 anni, e gli agricoltori che vi arrivarono negli anni ’40. A partire da questa disputa, il film segue da vicino la crescita del potere politico degli agricoltori e i suoi legami con il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Allo stesso tempo, ritrae l’intimità della resistenza femminile indigena, con i suoi ideali collettivi e la lotta per il pianeta.