Il XIV Festival incontrerà le scuole medie superiori di Napoli in due distinti appuntamenti: mercoledì 23 novembre al Cinema America di via Tito Angelini, 21 e giovedì 24 novembre al Museo Archeologico Nazionale (MANN) di piazza Museo, 19.
In entrambi i casi dalle ore 10 alle ore 13.

L’argomento degli incontri sarà comunque quello della Pace, declinata attraverso vari punti di vista e sempre affrontata con il competente apporto dello staff dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti, redatto dall’associazione 46simo Parallelo di Trento e diretto da Raffaele Crocco.
Quest’anno Crocco presenterà, con il supporto di alcuni collaboratori ed esperti, la XI edizione del suo annuario offrendo due diverse visioni dei conflitti. Mercoledi 23 ad introdurre la riflessione sugli effetti della guerra sarà il film “Occhi di guerra, il diritto della memoria” di Maurizio Panizza, prodotto dall’Atlante con l’ANVCG (Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra), rappresentato da Sara Gorelli. L’autore sarà presente in sala. Poi, dopo una breve introduzione sulla storia e la struttura dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, curata dal Festival, sarà la volta della presentazione dell’XI edizione dell’Atlante di cui alcune copie saranno offerte ai docenti degli Istituti presenti.

Il giorno successivo, nel prestigioso auditorium del MANN, dopo la presentazione delle note storiche sull’ONU e dell’Atlante edizione 2022, il film proiettato sarà “Urgent solutions, urgent times”, prodotto dalle Nazioni Unite per descrivere il mondo nell’epoca della pandemia e sottolineare la grande opportunità di cambiamento offerta dalla rivoluzione pandemica. Le riflessioni saranno accompagnate da Raffaele Crocco, Beatrice Taddei Saltini e Giovanni Visone di Intersos.

I due appuntamenti previsti per le scuole hanno suscitato grande interesse nei docenti che hanno accettato di buon grado l’invito del Festival, affollando di prenotazioni l’agenda proposta. Il motivo è da cercare nella condizione geopolitica mondiale che è ormai sulle prime pagine dei notiziari televisivi e dei giornali, a causa del conflitto russo-ucraino che brucia alle porte d’Europa da 9 mesi e non accenna a fermarsi, ed anzi, rischia di coinvolgere molti altri Paesi limitrofi. Inoltre, l’interesse suscitato dalla nostra proposta trova buona accoglienza nelle esigenze di integrazione che i programmi didattici hanno con lo studio dei Diritti Umani che, anno dopo anno, comincia ad entrare nella programmazione scolastica.

Da parte del Festival c’è tutto l’interesse a cogliere questa opportunità che permette di veicolare l’argomento centrale di quest’anno (lo stato delle Nazioni Unite e il rispetto del suo mandato di tutore della Pace mondiale) all’interno delle giovani generazioni e di informarle sui criteri basilari della struttura organizzativa e dei suoi obiettivi, anche alla luce dei recenti accadimenti bellici.

Il Festival intende interpretare in questo modo la necessità di far conoscere ai giovani nati dopo il 2000, il valore dei principi fondanti dell’ONU, il sogno di un equilibrio mondiale basato sulla non belligeranza, sulla democrazia planetaria (il cosiddetto multilateralismo) e sulla cooperazione internazionale, che ha consentito di sviluppare professioni e saperi di grande valore, che potrebbero essere riproposti alle giovani generazioni. Questo, che è stato il sogno del Novecento, è ancora possibile e perseguibile a patto che si conoscano gli errori e i motivi di crisi che hanno impedito all’ONU di essere autorevole protagonista degli ultimi 30 anni, lasciando proliferare conflitti regionali spesso disastrosi.

Il sogno della Pace mondiale è dunque realizzabile ma è necessario diffondere la cultura della cooperazione e della solidarietà universale tra i giovani, sin dagli anni della scuola, attraverso una riflessione sugli avvenimenti storici e sull’attualità, al di là delle presentazioni dei grandi media e della politica, per apprendere a sviluppare una coscienza critica e nuove angolazioni di lettura degli eventi.