Lungometraggi
Human Rights Doc
BOUCLE EN ONDE di Elisa Cantelli
Italia, 1h14′
Un viaggio attraverso il mondo femminile della Boucle du Mouhoun, Burkina Faso. Irene e Abdoul lavorano a Radio Fréquence Espoir portando avanti un unico obiettivo: contribuire allo sviluppo del proprio popolo attraverso una strategia di comunicazione partecipata. Musica e parole per tracciare il volto delle donne e del loro mondo, intriso di tradizioni ma con la voglia di guardare avanti.
CANELA di Cecilia del Valle
Argentina, 1h17′
Áyax Grandi, architetto della città di Rosario, a 48 anni decide di diventare Canela. Questo film racconta la parentesi nella vita di Canela in cui è combattuta tra l’intervento chirurgico di cambio di sesso o meno. Con quella preoccupazione, inizia una ricerca. Si consulta con gli operatori sanitari, i suoi figli e vecchi amici fino a quando non realizza qualcosa del suo desiderio che non si aspettava davvero.
EATNAMEAMET – OUR SILENT STRUGGLE di Suvi West
Finlandia, 1h14′
La lotta del popolo Sàmi per la propria esistenza.
GLAUBER, CLARO di César Meneghetti
Brasile, 1h20′
In questo documentario, girato negli stessi luoghi romani del suo penultimo film, CLARO (1975), amici, collaboratori e persone che lo hanno amato raccontano l’esperienza da esiliato in Italia negli anni ’70 del regista Glauber Rocha.
MAL DE CAÑA di Juan A. Zapata
Rep. Domenicana, 1h16′
Un caso di schiavitù moderna in una delle più grandi piantagioni di canna da zucchero del mondo, situata nella Repubblica Dominicana e appartenente alla Famiglia Fanjul, una delle famiglie più potenti d’America.
MERCY “JOURNEY TO DESPAIR” di Nuray Kayacan
Turchia, 1h14′
Milioni di birmani si rifugiano in Bangladesh compiendo un lungo e faticoso viaggio, tra il fuoco dei soldati, gli attacchi degli animali e i rischi in mare. L’osservatore dei diritti umani Abdulkadir registra questo viaggio e il genocidio in Arakan per il resto del mondo.
MOTHERS OF ABDUCTEES di Sabrina Proske
Germania, 1h01′
Sanaa, capitale dello Yemen, nel bel mezzo di una guerra riaccesa. L’area è sotto il controllo della milizia terroristica Al-Huthi. Rapimenti, incarcerazioni e torture di membri maschi della famiglia avvengono quotidianamente. Il film segue un’organizzazione clandestina di madri e mogli, che protestano per le strade per il rilascio dei loro parenti dal 2016.
ONE EARTH di Francesco De Augustinis
Italia, 1h32′
A vederli da fuori non sembrano neanche allevamenti: sono blocchi di cemento alti diversi piani, nascosti in una cava di terra, nel centro di una montagna nel cuore remoto della Cina. Al loro interno, una produzione iper-intensiva di suini, destinati a fornire la domanda sempre più grande di carne di maiale del gigante asiatico. Intorno a questo allevamento ipertecnologico, simbolo del progresso dell’uomo, si dipana un racconto che tocca i quattro angoli del Pianeta, mostrando in che modo il sistema alimentare globale stia compromettendo in modo irreversibile il fragile equilibrio del Pianeta, contribuendo alle attuali crisi globali come i cambiamenti climatici, le epidemie, il crollo della biodiversità. One Earth racconta storie apparentemente lontane tra loro, rivelando come tutto è connesso, come in sistema complesso che si regge su un fragile equilibrio.
OPHIR di Alexandre Berman e Olivier Pollet
Francia, 1h37′
Un’ode poetica ma drammatica all’indelebile sete di un popolo per la libertà, la cultura e la sovranità, Ophir documenta le catene visibili e invisibili della colonizzazione, così come i suoi cicli di guerra fisica e psicologica.
ROOM WITHOUT A VIEW di Roser Corella
Austria, 1h15′
Uno sguardo sulle condizioni di sfruttamento vissute dai lavoratori domestici migranti assunti con il sistema Kafala in Libano. Una moltitudine di prospettive per avere una visione intima della vita privata di datori di lavoro, agenti e cameriere. Mostrando forme moderne di schiavitù, riflette anche sul ruolo delle donne e del lavoro domestico nelle società capitaliste.
SEX AND REVOLUTION di Ernesto Ardito
Argentina, 1h43′
All’inizio degli anni ’70 in Argentina gli omosessuali venivano torturati e imprigionati dalla polizia o rinchiusi negli ospedali psichiatrici.. Alcuni fondarono il Fronte di Liberazione Omosessuale (FLH) e altri decisero di unirsi a organizzazioni rivoluzionarie. Ma i partiti di sinistra non erano pronti. Il Fronte di Liberazione Omosessuale, dichiiarava che “non c’è vera rivoluzione, se le donne e gli omosessuali non vengono liberati dal patriarcato”.
SIC EST di Flavio Ricci
Italia, 1h05′
Alcuni giovani della periferia di Napoli ci raccontano e ci mostrano cosa vorrebbero gridare al mondo: che la periferia è più uno stato d’animo che un vero e proprio territorio geograficamente circoscritto. Sono solo giovani che sognano e desiderano risorse e opportunità da realizzare, che vogliono crescere e stare al mondo serenamente per, magari, cambiarlo.
THE PRIEST’S PRISON di Ritxi Lizartza, Oier Aranzabal, David Pallarés
Spagna, 1h25′
L’ammutinamento dell’unica prigione per preti al mondo, durante il concordato tra dittatura franchista e Vaticano.
THE WIRE di Tiha K. Gudac
Croazia, 1h15′
Divisa da una recinzione che si alza al confine dell’Europa libera, una piccola comunità ha bisogno di trovare un modo per affrontare i cambiamenti per sopravvivere.