Il nieto 133 e il diritto all’identità – Dalla dittatura argentina all’era Milei
Spazio Comunale Piazza Forcella, via della Vicaria Vecchia, 23 – Napoli
24 MARZO 2025, ore 10.00
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, in occasione del 49simo anniversario del golpe Argentino, dedica una mattinata agli studenti degli atenei napoletani per stimolare una riflessione sugli avvenimenti che portarono alla deposizione dell’allora presidente argentino, Isabel Peròn, e all’insediamento della giunta militare guidata dal generale Jorge Rafael Videla.
I sette anni che seguirono furono contrassegnati da eventi sanguinari e da una dittatura spietata che sterminò un gran numero di oppositori e persone inermi che avevano la sola colpa di svolgere attività ritenute sovversive o comunque non conformi alla linea politica del governo militare.
Tradizionalmente il numero di vittime della repressione è fissato a 30.000 e il termine con cui sono ricordate è desaparecidos (scomparsi) perchè di molte di queste persone non è mai stato ritrovato il corpo nè sono note le condizioni in cui è avvenuta la loro fine.
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, nato nel 2005 da una collaborazione tra gruppi di attivisti napoletani e argentini, intende in questo modo riflettere sui cambiamenti in corso nel mondo che, ancora una volta, mettono nel mirino il Paese sudamericano come obiettivo del neocolonialismo del potere occidentale.
L’evento con cui il Festival ha voluto ricordare questi tragici eventi, cade nel pieno della crisi politica ed economica in cui si trova l’Argentina che, dalla fine del regime dittatoriale, nel 1983, sembra non riuscire a trovare un equilibrio politico e sociale, sospesa tra politiche populistiche e le ricette ultraliberiste delle lobby finanziarie internazionali che cercano di impadronirsi delle preziose e abbondanti risorse naturali di cui il Paese dispone, a partire dalla terra e dai minerali del sottosuolo.
Per introdurre il discorso sull’Argentina di ieri e di oggi, abbiamo scelto l’occasione offerta dalla proiezione in anteprima nazionale del documentario “Identità rubata” (ARG, 2025, 30 min) che racconta la storia di Daniel Santucho.
Daniel, nel 2023, a 46 anni, ha scoperto la sua vera identità, dopo essere stato sottratto alla nascita, alla madre, Cristina Navajas, a sua volta desaparecida, e affidato ad una coppia di funzionari pubblici.
Il riconoscimento del “nieto 133”, il 133simo nipote ritrovato dalle Nonne della Plaza de Majo e restituito alla verità storica grazie alle meticolose analisi del DNA che l’organizzazione umanitaria svolge da molti anni, è avvenuto nel luglio del 2023 a Buenos Aires ed ha diffuso nel Paese un’ondata di emozione perchè la famiglia Santucho è la vittima più famosa della cruenta repressione che ci fu in Argentina in quegli anni. Il padre di Daniel, Julio Santucho, appartieme alla famiglia che è il simbolo della resistenza armata alla dittatura militare. Roberto Santucho, fratello maggiore di Julio, è stato il capo indiscusso del PRT (partito rivoluzionario dei lavoratori) che si oppose, armi in pugno, alla violenza del regime dittatoriale.
Ma se il bagno di sangue imposto dalla giunta militare Argentina ha terrorizzato il mondo intero, la fine della dittatura e il ritorno della democrazia ha consegnato alla storia e ai tribunali gli autori di quello sterminio, mostrando il coraggio delle donne argentine (Madres y Abuelas de la Plaza de Mayo) che hanno denunciato al mondo intero i crimini e la ferocia di quel regime, processando i responsabili e ricercando i figli e nipoti delle vittime con un sofisticato sistema di controllo genetico che, oggi, il presidente Milei sta cercando di annientare con i tagli ai finanziamenti e il negazionismo.
A parlare di queste storie con il pubblico di Napoli, avremo la regista del film “Identità rubata”, Florencia Santucho, sorella di Daniel e figlia di Julio Santucho, che proporrà anche un breve podcast in cui è narrata la storia della sua famiglia.
La mattinata continuerà, dopo l’ascolto del podcast e la proiezione, con un dibattito con docenti e studenti della Federico II e dell’Orientale, due tra le maggiori università di Napoli. Il tema della discussione comprenderà anche gli orientamenti del governo di Javier Milei, attuale presidente argentino, che ha impresso una svolta fortemente antidemocratica al Paese, richiamando le scelte del presidente Trump particolarmente nel campo dell’educazione pubblica, del welfare e dell’economia.
La discussione offrirà occasione di riflessioni collettive sul senso del conflitto sociale che sta dilaniando molti Paesi del mondo e sulla guerra, che è tornata alla ribalta come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. Sviluppo economico e neocolonialismo, sfruttamento ed esaurimento delle risorse ambientali e comuni, conflitti sociali esasperati e guerre, sono lo scenario internazionale che ci impone una riflessione a più voci sulla direzione che la società globale sta intraprendendo. Non mancherà un approfondimento sulle politiche scolastiche e universitarie imposte da Trump alle università statunitensi.