Il titolo di un libro di Isaia Sales, già docente di Storia delle mafie nell’Università Suor Orsola Benincasa, che affronta il delicato tema delle baby gang, dà il nome a questa giornata del XV Festival dedicata allo studio di uno dei fenomeni più inquietanti che caratterizzano la vita delle nostre città: la criminalità minorile.

Nel XV Festival non potevano mancare, tra i minori coinvolti nei conflitti militari di Ucraina e Palestina o vittime della dittatura militare degli anni 70 in Argentina, i bambini napoletani utilizzati come scudi umani o come vedette dalla Camorra o da altre organizzazioni che operano in Italia. Si tratta anche qui di una “guerra” tra lo Stato e la malavita che opprime l’economia e la vita sociale delle città metropolitane, dove le periferie o i centri storici, spesso sede di degrado, sono la culla di organizzazioni piccole e piccolissime, spesso animate dal coraggio folle di alcuni minorenni che mimano i boss delle maggiori organizzazioni che governano il territorio.

Le vite di questi ragazzi nati nelle aree depresse delle grandi metropoli si rassomigliano tutte, ispirate da modelli delinquenziali e sostenute dall’uso di droghe e sostanze allucinogene che regalano, a buon mercato, l’illusione della forza e il disprezzo del pericolo nelle prove di coraggio a cui sono continuamente chiamati.

Il film che il Festival ha scelto per introdurre l’incontro con gli studenti delle medie superiori di Napoli è “Sound of gangs” di Amalia de Simone, giornalista napoletana che descrive le similitudini tra le gang minorenni di Londra e di Napoli, sostenute da musiche rap e da veri e propri miti dei giovani, i rapper, che raccontano in versi sincopati, storie di disagio e di paura da cui si esce con coraggio e rabbia. È un codice, un linguaggio che difficilmente possono capire i non addetti ai lavori, gli adulti che sono integrati nel modello di sviluppo che li ha resi schiavi e privi di sogni.

A sostenere l’impegno di discutere con i giovani di questo fenomeno criminale che esprime il disagio delle nuove generazioni urbane, oltre ad Amalia de Simone, regista e giornalista, saranno la pedagogista Maria Luisa Iavarone, scrittrice di due saggi molto importanti sul tema e il giornalista Dario del Porto di Repubblica Napoli. Di fronte a loro oltre duecento ragazzi tra i 16 e i 18 anni, cittadini e studenti di una delle metropoli più agitate d’Italia, provenienti da sei diversi istituti superiori che operano in diversi quartieri della città.

La giornata prosegue nel pomeriggio alle 18.00 a Piazza Forcella, con un altro film della de Simone, “La madre”, che racconta storie di minori disagiati di Napoli a cui la cultura può offrire un presidio di resistenza e di umanità. Insieme alla de Simone ci saranno Isaia Sales, scrittore e docente di criminologia, Maurizio Braucci, sceneggiatore e scrittore, Giuseppe Perna, Presidente dell’Associazione Annalisa Durante che opera prevalentemente a Forcella e Gianluca Guida, direttore della struttura carceraria minorile di Nisida.

Sarà uno dei momenti più interessanti del Festival, considerata la elevata tensione con cui i quartieri del Centro Storico di Napoli vivono questi problemi sociali. Soprattutto nei primi mesi del 2023, gli omicidi ad opera di minori e gli accoltellamenti e le aggressioni in città si sono ripetuti, rendendo ancora più evidente la presenza di vere e proprie bande e di baby gang, altro fenomeno che avvelena le notti metropolitane, di cui Isaia Sales ha tracciato un profilo preciso nel suo volume “Teneri assassini”.

La giornata di Festival di mercoledi 22 novembre, dedicata alla criminalità minorile, si articolerà in due momenti distinti. Al mattino, dalle 10.00 alle 12.30, al Museo Archeologico MANN, il Festival incontrerà i giovani studenti di 6 istituti superiori con l’apporto di Amalia de Simone (regista), Maria Luisa Iavarone (pedagogista della Federico II) e Dario del Porto (giornalista di Repubblica Napoli). Alla ripresa alle ore 18.00, a Piazza Forcella, Isaia Sales (esperto di Storia delle Mafie), Maurizio Braucci (scrittore e sceneggiatore), Giuseppe Perna (Presidente Ass. Annalisa Durante) e Gianluca Guida (direttore Istituto di Nisida) discuteranno, introdotti dal film “La madre” di Amalia de Simone.