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C’è un paese in Calabria, chiamato Riace, dove la storia dell’Italia ha vissuto (e sta ancora vivendo) un momento di gloria. Una comunità di meno di 1000 persone sta ospitando, da decenni, centinaia di emigrati, provenienti da decine di differenti stati del mondo, offrendo un esempio di dignità ed accoglienza che non trova molti riscontri nella storia patria. Tutto questo avviene nella Locride, una delle terre più povere d’Europa. Gli “stranieri” sono uomini e donne, vecchi e bambini, in fuga dalle loro terre, pronti a regalare le loro vite a chi offre loro un tetto e un po’ di cibo e qui hanno trovato, addirittura, una vita nuova.

Domenico Lucano, sindaco di Riace

Domenico Lucano, il sindaco, è un uomo semplice che, venti anni fa, dopo aver assistito all’arrivo di un barcone di curdi sulle coste ioniche, mise la sua vita al servizio di questo progetto di ospitalità che, negli anni, ha cambiato molti nomi ed oggi ha un acronimo molto noto alle istituzioni italiane, SPRAR (). Domenico quel giorno fiutò il vento e capì che in quel lembo d’Italia esposto al Mediterraneo, i flussi migratori avrebbero potuto offrire una possibilità storica di cambiamento e di rilancio, per dare un calcio al destino infame che aveva costretto centinaia di migliaia di calabresi ad una delle più dolorose diaspore del Novecento. Da quel momento la parola “immigrati” , per Riace, ha significato futuro, lavoro e solidarietà. Una combinazione ritenuta quasi impossibile, visti i meccanismi che regolano la nostra economia e il mercato globale.

Per questo Domenico è diventato un innovatore profetico, uno dei 50 uomini più famosi del mondo a cui persino il grande Wim Wenders ha reso omaggio con un film che racconta la sua vita, additata come un esempio del futuro possibile e a cui il Papa, Angela Merkel e altre personalità della politica hanno reso omaggio. Sembra una favola, che qualcuno abbia finalmente trovato l’uovo di Colombo in questo Mediterraneo insanguinato da mercanti di terrore ed armi, eppure Domenico Lucano ha fatto tutto questo senza l’appoggio di banche e potentati e raramente si muove dalla sua casa perché non ha bisogno di pubblicità. Ma la sua felice parabola suscita, oggi, l’astio di chi ritiene che una comunità non debba aprire in questo modo le porte della propria casa e che dalle migrazioni arriveranno solo danni e rischi. Troppo naturale il suo modo di agire, troppo evidente la strada limpida che l’esempio di Riace indica a centinaia di sindaci del Sud d’Italia, per non suscitare la reazione di conservatori e burocrati, intenti a dimostrare che “il modello Riace” è un bluff che nasconde corruzioni ed interessi locali. Davanti ad una storia di successo, che mostra anche i limiti delle leggi del nostro Stato, è più facile seminare il dubbio e agitare il sospetto dell’illecito agire, piuttosto che rendere merito a chi opera in un’area ad altissima concentrazione mafiosa.

Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è al terzo incontro con Domenico Lucano (2009, 2015) e stavolta gli dedica una mattinata intera nel Maschio Angioino, chiedendo ospitalità e sostegno al Comune di Napoli, un’altra istituzione costretta ad operare in uno dei contesti più difficili d’Italia. L’occasione è offerta dalla presentazione del libro di Tiziana Barillà “Mimì capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace” e dalla presenza di padre Alex Zanotelli e del Sindaco Luigi de Magistris.

Un omaggio a cuore aperto ad un uomo coraggioso che difende la sua dignità di cittadino e di sindaco di una piccola comunità, altrimenti condannata all’abbandono, che sta mostrando le vere potenzialità del nostro Mezzogiorno, fuori dalle logiche di competizione economica e di guerra. E’ giusto che l’intera città si mobiliti per ascoltare un rappresentante delle istituzioni, a cominciare da coloro che operano nel settore delle migrazioni, della solidarietà e della pace. Tutti con Domenico Lucano!

Sabato 11 novembre alle ore 10.00 nella Sala della Loggia del Maschio Angioino (Castelnuovo) il Festival renderà OMAGGIO A DOMENICO LUCANO, Sindaco di Riace (RC) discutendo del libro del libro “Mimì capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace.” alla presenza dell’autore, Tiziana Barillà, e del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e di padre Alex Zanotelli. La cittadinanza è invitata.