In ricordo del genocidio di Srebrenica
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli dedica, nella mattinata dell’11 novembre, un evento speciale alla commemorazione del massacro di Srebrenica, in collaborazione con Amnesty International Italia e l’Atlante dei Conflitti.
Nel luglio del 1995 a Srebrenica, una città nell’est della Bosnia Erzegovina, i soldati serbobosniaci guidati dal generale Ratko Mladić hanno ucciso circa settemila uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana. Nonostante la presenza di un contingente di caschi blu olandesi nella città, dichiarata zona di sicurezza delle Nazioni Unite, Srebrenica fu conquistata l’11 luglio.
Quello di Srebrenica è il più grave massacro avvenuto in Europa dalla seconda guerra mondiale, e il Tribunale penale per la ex Jugoslavia (TPI) lo ha definito, a partire dal 2001, un atto di genocidio. La tragedia avvenne nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina, cominciata alla fine di marzo del 1992.
Ad oggi, il massacro di Srebrenica, di cui sono state identificate poco più di 6200 vittime, continua a dividere l’opinione pubblica e la classe politica in Serbia.
Mentre da un lato si è disposti ad ammettere i crimini efferati commessi nei Balcani negli anni Novanta, dall’altro lato non sempre si accetta di definire taluni atti come genocidio, che, secondo la definizione contenuta nella Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948 (art. II), è un atto, o una serie di atti, “commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
• uccisione di membri del gruppo;
• lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
• il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
• misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;
• trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.”
Sull’intervento del TPI, di cui i giuristi italiani Antonio Cassese e Fausto Pocar sono stati presidenti, nell’accertamento dei fatti avvenuti a Srebrenica e sull’attribuzione delle responsabilità dei singoli.
Il Festival ricorderà Srebrenica con gli allievi delle scuole medie superiori di Napoli alla Città della Scienza – sala Archimede – il giorno mercoledì 11 novembre alle 9.30, con i contributi di Riccardo Noury (Portavoce Amnesty International Italia) , Mario Boccia (fotografo) e Raffaele Crocco (giornalista RAI, direttore Atlante dei Conflitti). Saranno proiettati in prima nazionale il film “Zelenkovac” di Michele Giuseppone e Daniele Canepa e un teaser di “DERT” di Mario e Stefano Martone.
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(fonte foto: google)