Donne e salute mentale
C’è un elemento celato, eluso, a volte finanche cancellato, tanto nelle riflessioni inerenti la salute mentale quanto nelle ricostruzioni del superamento dei manicomi determinato dall’esperienza basagliana e dalla legge 180.
È l’elemento di genere, il femminile, che viene omesso all’interno di un discorso psichiatrico distorto anche perché declinato esclusivamente al maschile. Assunta Signorelli, psichiatra e femminista non pentita, in oltre quarant’anni di lavoro, teorico e operativo, nei servizi di salute mentale, lo ha invece sempre posto come tema centrale . Dalla lunga collaborazione con Franco Basaglia, di cui è allieva, fino alla strenua lotta in Calabria per la chiusura di un cronicario post-manicomiale, ha sempre operato perché le peculiarità dell’esser donna fossero non solo riconosciute, ma innanzitutto rivendicate, pure nel complesso mondo dell’assistenza psichiatrica. Il suo libro “Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere” che viene presentato per la prima volta a Napoli nel corso di questo festival, raccoglie e sviluppa questi ed altri spunti ed è l’occasione per un confronto a più voci in un luogo quanto mai simbolico come l’ex OPG di Sant’Eframo, occupato dalle ragazze e dai ragazzi del collettivo “Je sò pazzo” perché la memoria della sofferenza che ha abitato quegli spazi si traduca in nuove occasioni di socialità al servizio di un quartiere di Napoli come Materdei.
E dal momento che la parte conclusiva del libro della Signorelli ripercorre le trame di una lunga e forte amicizia, con Fabrizia Ramondino, è apparso naturale concludere l’incontro con un piccolo omaggio ad una delle più importanti scrittrici partenopee del secolo scorso, prematuramente scomparsa, e forse, almeno in parte, anche colpevolmente dimenticata proprio dalla sua città.
L’incontro si terrà lunedì 9 novembre 2015 dalle 17.30 alle 20 presso l’ EX OPG (occupato) Materdei – “Je sò pazzo” di Napoli in via M. R. Imbriani, 210.