Intervista a René Houseman
Campione del mondo 1978 con l’Argentina
Ai miei amici argentini.
Come vedete, io sono già in Brasile, più precisamente a Rio, in procinto di realizzare nuovamente il sogno di partecipare alla Coppa del Mondo. E per questo mi sento molto felice, soprattutto perché mi trovo nel mio ambiente, con la mia gente delle “villas” argentine, in una favela brasiliana. Come potrei non essere emozionato? Sono motivato, felice di tornare al passato, alle mie radici e alle cose che mi fanno sentire bene … A poco a poco sto riprendendo qualcosa che è fondamentale per il mio essere persona: l’aria del calcio.
Ebbene sì, il calciatore è una razza molto speciale, circondato da un ambiente finto e ipocrita, dove c’è un sacco di invidia … ma grazie a Dio, io non invidio nessuno. Beh, ho la mia solida famiglia, la mia storia nel quartiere e la mia opportunità di essere qui, con questo gruppo poderoso che sa da dove vengo, perché viene dallo stesso mio posto, con tutto ciò che significa per me. E l’invito di CLACSO è un riconoscimento per tutto quello che abbiamo sperimentato nei nostri quartieri.
Comunque, provo sempre indignazione nel vedere i bisogni che hanno ancora le villas , le favelas di qualsiasi parte del mondo. Mi fa male, perché io non sono nato in una culla d’oro; sono nato in una culla di fango e sono molto orgoglioso di questo. Ho vissuto la mia vita sempre essendo coerente con le mie origini. E morirò pure così.
Dal mio arrivo, mi hanno molto emozionato i vostri messaggi di incoraggiamento, voi tutti che siete dall’altra parte del computer dove sto scrivendo e a qualunque ora della notte resto a leggere questi commenti che mi commuovono. Tanto che ho deciso di scrivere questo articolo, con l’aiuto di un compagno di stanza che sta scrivendo queste parole, mentre mi sfotte perché gli ho detto che mi fa male l’anca e che ho bisogno di qualcuno che scriva per me… e ora finalmente ci riposiamo, dopo avere riso e pianto, in questa casa coi letti a castello, dove, con la stessa scusa del dolore all’anca, mi sono fatto dare un posto in alto…..
Mi sento amato, in questo posto. E lo spirito del gruppo lo avverto molto profondo, davvero. Vi ringrazio di cuore, così come apprezzo tutto quello che mi avete sempre dato, voi, i tifosi argentini.
Da questa collina, voglio mandare un grande messaggio di ottimismo e di fede perché l’Argentina faccia bene e che abbiamo tutti fortuna. Perché Messi sia il migliore del mondo, perché è il miglior giocatore del mondo. E tutti facciano il tifo per la nostra squadra!
Meraviglioso Brasile!
Certo, non posso paragonarlo al Bajo Belgrano (n.d.t. un quartiere di Buenos Aires), perché questo amore speciale nessuno me lo può togliere, ma devo dire che da questa collina si gode un panorama meraviglioso … Grazie, grazie e ancora grazie, perché tutto questo non ha prezzo.
Lo giuro su mio nipote, che questo è quello che amo di più in questo mondo e in tutti gli altri.
Il pazzo RENÉ,
dalla concentrazione Poderosa di Santa Marta, favela di Rio