School Edition 2014 saluta il suo pubblico con una giornata indimenticabile
Solo pochi giorni fa, nessuno di noi avrebbe mai immaginato un successo così grande, eppure oggi possiamo esserne fieri.
Questa è la prima considerazione da annotare, a margine dei 5 giorni di Festival della Scuola, organizzati dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, soprattutto dopo il meeting di venerdì mattina alla sala Newton di Città della Scienza e le premiazioni serali presso l’Istituto di Cultura Francese. Nessuna foto potrà rendere sufficientemente conto dell’atmosfera che si è respirata, nella mattinata, nel maestoso salone di Bagnoli, proprio di fronte ai capannoni bruciati da una mano criminale.
Tra i cartelli degli studenti che offrivano solidarietà e sostegno alla Città della Scienza e ribadivano l’impegno per la “Scuola contro Camorra”, circolavano sorrisi e speranze, sulle note del contagioso reggae dell’Orchestra Multietnica Mediterranea, dodici artisti internazionali, capaci di far vibrare le corde del cuore. Una giornata di vera primavera, che ci ha fatto respirare un’aria nuova, giovane e vivace.
Nel suo complesso, SCHOOL EDITION 2014 è stata una felice sperimentazione perché, nonostante l’esperienza acquisita dal gruppo Scuola del Festival negli ultimi tre anni, non ci eravamo mai cimentati con un obiettivo così specifico e ambizioso, quello di coinvolgere studenti, docenti e dirigenti delle scuole, e le Istituzioni competenti, in un confronto aperto, itinerante ed emozionante, che mettesse in gioco sia le competenze che l’entusiasmo dei protagonisti del mondo della scuola. Ed è andata bene, non possiamo nasconderlo. Eravamo alla ricerca di risposte per poter progettare una nuova edizione più adeguata ai tempi e abbiamo avuto straordinarie indicazioni di cui faremo tesoro.
Non è stato solo un successo di numeri, ma soprattutto di consenso sulle forme che ha preso l’iniziativa quando ha toccato temi come la Pace, le nuove professioni, il diritto allo studio per gli immigrati, i rom e i ragazzi delle periferie, di Napoli e del Mondo, o quando si è parlato del ruolo e delle esperienze della scuola napoletana contro la malavita organizzata, in nome della dignità e della legalità democratica. Al successo ha contribuito una cospicua cordata di amici del Festival che ci ha accompagnato durante cinque giorni trascorsi ad ascoltare domande e pareri di professori, presidi, esperti e studenti a cui abbiamo chiesto di leggere, con lo sguardo del Cinema dei Diritti Umani, la città e il tempo che stiamo vivendo. E, su tutti, il meraviglioso affresco regalatoci dal regista Giuseppe Carrieri, con il suo “Vista con granello di sabbia”, paziente mosaico di voci e aspirazioni giovanili, raccolte in una Napoli rivisitata dallo sguardo di un gruppo di studenti, diventati filmaker delle proprie storie.
Portare i film e gli autori del nostro Festival dentro le aule e invitare gli studenti e i professori a venire alle nostre giornate, ha generato un susseguirsi di emozioni e di stimoli che vorremmo restassero impressi nella mente docenti e dei ragazzi che ci hanno accompagnato. Il cinema, ha affermato SCHOOL EDITION, non è solo un’emozione grande, ma può essere un formidabile strumento per riflettere sulla qualità della vita e su cosa vuol dire il diritto all’istruzione in questo tempo globale.
Il cinema può aiutarci a sviluppare una nuova coscienza civica a partire dal diritto all’istruzione, allo stare insieme, chiedendo alla scuola che si faccia promotrice di comportamenti umani e di nuove sensibilità e anche di nuovi strumenti conoscitivi.
SCHOOL EDITION 2014 è stato il primo passo verso il racconto cinematografico di una scuola aperta e partecipata, che sappia discutere dei suoi problemi allargando il dibattito a tutta la società civile, non solo per chiedere sostegno e solidarietà, ma anche per mettere alla prova i suoi obiettivi e le sue strategie.
SCHOOL EDITION 2014 ha illustrato questi nuovi bisogni, pur nella breve durata dell’evento, provando a costruire dialoghi e ponti tra realtà diverse, tra studenti universitari e medi, tra docenti e istituzioni, tra persone marginalizzate, disabili ed esperti, con due puntate “fuori dei confini”, verso il Sudamerica e la Francia, che ci sono servite per cogliere il grande bisogno di cooperazione culturale dei Paesi emergenti e provare a scambiare quelle buone pratiche di cui la scuola italiana ha un gran bisogno in questo momento di transizione.
Il risultato finale non era scontato e crediamo che sui frutti del nostro lavoro si debba tornare a riflettere, per costruire il luogo d’incontro che questa nuova manifestazione si candida ad interpretare.
Pensiamo che questa proposta, da ampliare e migliorare, sia la strada giusta su cui continuare a chiedere attenzione alle istituzioni e ai protagonisti della vita civile della Città, perché gli operatori del settore non siano abbandonati ad un compito che è ogni giorno più difficile e richiede competenze sempre più vaste e profonde.
“La scuola è di tutti” è un’affermazione che non sancisce solo l’universalità del diritto all’accesso, ma anche la necessità di rendere trasparente il processo di modificazione e di crescita a cui tutti debbono contribuire. E’ la scuola del terzo millennio quella di cui parliamo, quella grande “casa comune”, adeguata alle esigenze della umanità che sta nascendo dalle grandi trasformazioni di cui siamo partecipi e spettatori, con la mente ed il cuore rivolta al mondo che non è più così lontano e chiede sempre maggiore attenzione ed offre, ai nostri giovani, percorsi inesplorati.
SCHOOL EDITION ha grandi ambizioni e sa che la strada per costruire una manifestazione libera e aperta, fatta di solo impegno volontario, è in salita, ma il sogno è quello di rendere questo percorso più agevole, dividendo con tutti i protagonisti del mondo scolastico ogni attimo ed ogni emozione, come può fare soltanto un Festival che non ha padroni.
Buona scuola a tutti!