Rom: il Festival alla Commissione Diritti Umani del Senato
ROMA, PALAZZO MADAMA, MERCOLEDÌ 5 MARZO 2014, ORE 14:
IL FESTIVAL IN AUDIZIONE PRESSO LA COMMISSIONE DIRITTI UMANI DEL SENATO.
E così, la storia del campo rom di Masseria del Pozzo di Giugliano in Campania, è approdata finalmente all’attenzione del Senato della Repubblica. Il nostro Festival, rappresentato da un nutrito gruppo di volontari che da molti mesi stanno lavorando a questa emergenza, è stato ospite della Commissione dei Diritti Umani, presieduta dal sen. Luigi Manconi.
Un dossier sugli accadimenti, accompagnato da una breve cronologia degli eventi, da alcune considerazioni di carattere legale e da numerosi atti ufficiali, è stato presentato con tre relazioni e testimonianze, rispettivamente di Maurizio del Bufalo, promotore del Festival, Francesca Saudino, avvocato, e, ultima ed emozionante, quella di Nuria Seferovic, abitante del campo. Numerosi i componenti della Commissione che hanno voluto esprimere la loro opinione in merito al “crimine nascosto” che si sta consumando, da quasi un anno, nelle campagne a nord di Napoli, appena a ridosso di una enorme discarica sequestrata, che produce percolato tossico e biogas, nel cuore di un’area vasta che è stata teatro di uno dei reati ambientali più gravi della storia del nostro Paese.
I punti evidenziati dai relatori sono stati molteplici, a partire dal rumore mediatico che ha coperto il caso di Masseria del Pozzo, rendendolo “nascosto”, confuso con la generica problematica della “terra dei fuochi”, fino allo strano comportamento dei bambini del campo che ha destato la preoccupazione dei loro genitori. I relatori hanno quindi invitato i Commissari a prendere urgente visione dei due elaborati multimediali che testimoniano l’ambiguità dei comportamenti istituzionali, sottolineando infine la gravità dell’ultima decisione, in ordine di tempo, del Comune di Giugliano, che ha messo a bando nuove risorse per la manutenzione dell’area. Una scelta imbarazzante, che conferma l’atteggiamento irresponsabile tenuto da gran parte delle istituzioni locali in questa vicenda.
Alle relazioni iniziali, introdotte da un breve presentazione del sen. Manconi che non ha mancato di far notare il valore originale e meritorio della nostra iniziativa, sono seguiti i commenti e le domande dei senatori Simeoni, Donno, Valentini, Padua e De Cristoforo, che hanno sottolineato la brutalità della decisione di tenere una comunità in stato di evidente disagio, esponendo, particolarmente i minori, a condizioni di grave rischio per la salute, più volte annunciato da relazioni ufficiali di esperti. Molto chiara ed esaustiva è stata la replica di Giovanni Carbone che ha confermato i dubbi sulle scelte effettuate dalla Gestione Commissariale del Comune di Giugliano, e sul senso del “crimine”, commesso nell’assegnare questa comunità ad un luogo così evidentemente pericoloso, che merita una ferma risposta delle istituzioni centrali.
Non da meno sono stati i dubbi espressi dai commissari presenti sull’atteggiamento delle autorità preposte al controllo, dall’ARPA all’ASL alla Regione; domande senza altra risposta che il contenuto del dossier presentato dal gruppo di lavoro del Festival. Da più parti si è levata la critica sul fatto che altre Commissioni ministeriali hanno già visitato l’area e non hanno saputo prendere decisioni tempestive, neppure fornire dati epidemiologici sufficienti a valutare il rischio del caso; quindi la Commissione ha deciso di organizzare una visita al campo nelle prossime settimane, congiuntamente alla Commissione Sanità, per stabilire le azioni da intraprendere, prima fra tutte, si è ribadito, lo smantellamento del campo nel rispetto delle esigenze dei suoi abitanti, ma anche la valutazione delle responsabilità di chi ha preso queste decisioni.
Il tono generale dell’incontro ha suscitato apprezzamento nella delegazione del Festival, sia per la quantità delle opinioni ascoltate che per la decisione finale che potrebbe costituire un precedente prezioso e un deterrente per futuri abusi di potere e permetterebbe di accertare il danno biologico subito dai rom ed esercitare pressione su chi deve decidere le azioni risolutive.
A conclusione della seconda fase operativa, corre l’obbligo di menzionare, oltre i già citati relatori, l’impegno costante di mediazione di Yasmine Accardo (Garibaldi 101), di Antonio Esposito e Tonia Limatola per il contributo storico sulla memoria del territorio, dI Barbara Pierro, Daniela Iennaco ed Emma Ferulano (Chi rom e ….chi no) nelle questioni attinenti alla condizione dei rom, di Mario Leombruno e Luca Romano per la realizzazione del documentario “Terrapromessa” e di Maria di Pietro, fotografa ufficiale del Festival, per il suo reportage “Guardami”, dedicato alle condizioni in cui vivono i bambini di Masseria del Pozzo.
Siamo, dunque, all’avvio della terza fase di questa avventura collettiva che entra ora in una contingenza molto delicata e complessa sui cui esiti ogni previsione è azzardata. Ma, a conclusione di questo breve reportage, vorremmo rendervi partecipi del sollievo che abbiamo provato tutti noi della delegazione, all’uscita da Palazzo Madama, per avere adempiuto ad un obbligo morale di denuncia, avvertito come necessario e inderogabile, e vissuto come una grande esperienza partecipata, al fianco della comunità di Masseria del Pozzo.
E ora, siamo di nuovo al lavoro…..
Cinema e Diritti