CASTELVOLTURNO: SUR-REALITY SHOW
CASTELVOLTURNO: SUR-REALITY SHOW
Venerdì 16 Novembre 2012 ore 20.00
ex Asilo Filangieri – vico G. Maffei 4, Napoli
Nell’ambito del 5° Festival del Cinema dei Diritti Umani che si tiene a Napoli dal 5 al 17 Novembre 2012, l’associazione Cultural Video Foundation presenta la serata di venerdì 16 novembre: “CastelVolturno: sur-reality show”, durante la quale sarà proiettato “Appunti per una fiction su Castel Volturno”.
Guarda il trailer:
http://www.youtube.com/watch?v=LV9iJEo05Ds&feature=youtu.be
Il video nasce dall’idea di costruire una fiction televisiva internazionale con protagonisti il litorale domizio e i suoi giovani abitanti africani. L’idea è diventata la sceneggiatura della puntata zero di una fiction sociale che racconterà storie vere e verosimili di quanto accade oggi nella città più africana d’Europa: Castel Volturno. La serata è organizzata da Cultural Video Foundation Napoli in collaborazione con CSA “Ex-Canapificio”, Movimento Migranti e Rifugiati, Coop. Sociale Altri Orizzonti by Jerry Essan Masslo, L.E.S.S. onlus.
Dopo la proiezione, il giornalista RAI Romolo Sticchi, da sempre attento alle tematiche dei diritti dei migranti nella nostra regione, modererà un incontro con gli esponenti dell’associazionismo sul territorio: Gian Luca Castaldi – CSA ”Ex-Canapificio”, Christopher – Movimento Migranti Caserta, Gianluca Gatta – Archivio Memorie Migranti, Marika Visconti, Presidente L.E.S.S Onlus e con rappresentanti del mondo cinematografico e televisivo nazionale: Enrico Caria – regista e scrittore, Maurizio Gemma – Direttore Film Commission Campania, Francesco Nardella – RAI Fiction e Maurizio Fiume – Presidente Indinapolicinema.
La serata si concluderà con la sfilata di 10 ragazze che indosseranno abiti originali realizzati per l’occasione. Made in Castel Volturno è un progetto di sartoria sociale che nasce come laboratorio creativo per costruire integrazione, uguaglianza tra i popoli, pari diritti e dignità senza distinzioni di etnia o sesso.
CVF Napoli – Perché Castel Volturno, perché una fiction
Raccontare Castel Volturno – un pezzo di Africa in Italia, come è stato definito il comune del litorale Domizio – guardando per una volta oltre l’emergenza, oltre la criminalità organizzata, i traffici di uomini e sostanze, le stragi razziste. Perché è proprio a Castel Volturno che emergono in maniera più evidente tutte le potenzialità, e non solo le tensioni, che accompagnano il cambiamento della nostra società. Vorremmo provare a raccontare questi cambiamenti attraverso un linguaggio accessibile a un grande pubblico, quello della fiction televisiva, che in Italia ha rispecchiato finora solo in maniera molto marginale la presenza e la vita di queste persone.
Il nostro punto di partenza è quello di una televisione in cui l’unico spazio concesso ai cittadini di origine straniera residenti in Italia rimane quello della cronaca nera, nonostante rappresentino una fetta crescente della popolazione, e reclamino alcuni diritti essenziali e innegabili. In questo contesto sono stati importanti i documentari prodotti negli ultimi anni, di e con “stranieri” residenti in Italia, che hanno dato spazio al racconto delle storie e agli incroci che dimostrano il crearsi di nuovi spazi e tempi di cittadinanza.
Come CVF Napoli abbiamo deciso di utilizzare invece il linguaggio della fiction televisiva, come genere dominante e pervasivo nella costruzione dell’identità nazionale. Nelle serie televisive trasmesse dalla televisione italiana negli ultimi anni non c’è spazio per protagonisti di origine straniera, o se c’è è ancora una volta definito da caratteristiche di assoluta eccezionalità. Quella che abbiamo voluto lanciare perciò è soprattutto una provocazione, perché crediamo sia arrivato il momento di affrontare le trasformazioni della società italiana anche attraverso un linguaggio “dell’ordinario” come quello della fiction televisiva, che ruota intorno a una rappresentazione quotidiana di amori, intrecci, relazioni, diritti negati e conquistati; in particolare, il diritto al lavoro sarà un elemento centrale nello sviluppo della trama di questa serie.
Un modo diverso di fare intrattenimento, quindi, che in altri paesi è già un esperimento riuscito: serie come “Cidade De Homens” in Brasile e “Makutano Junction” in Kenya sono riuscite a parlare di temi delicati e poco appetibili come la sopravvivenza quotidiana nelle favelas, l’educazione e i diritti dell’infanzia, riscuotendo grande successo di pubblico.
Il risultato dei nostri dieci giorni di riprese autoprodotte a Castel Volturno è un quaderno di appunti per immagini indirizzato sia a un pubblico italiano che internazionale, in particolare africano, quello dei paesi da cui partono le migliaia di uomini e donne che fanno parte dell’ampia e variegata comunità di Castel Volturno. Nei trentuno minuti di “Appunti…” si alternano sequenze di fiction e scene di backstage che raccontano il lavoro di preparazione e realizzazione delle riprese sul campo, tra fine Luglio e inizio Agosto 2011.