Il cinema documentario napoletano a Buenos Aires
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli
ospite dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires
15-18 NOVEMBRE 2011 – Buenos Aires, Argentina
L’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, l’Ambasciata d’Italia, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e DerHumALC – Festival Internazionale del Cinema dei Diritti Umani di Buenos Aires presentano “Napoli, Napoli, Napoli” tre serate di proiezioni, incontri, dibattiti per raccontare Napoli agli italiani d’Argentina, e non solo.
Chiude la rassegna un collegamento da Napoli con il Sindaco, Luigi De Magistris.
In contemporanea con gli eventi partenopei, nell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli organizza una “tre giorni” sul cinema documentario napoletano, presentata da Giuseppe Borrone, Vanessa Sciarretta e Florencia Santucho.
Martedì 15, giovedì 17 e venerdì 18 novembre 2011, in contemporanea con la quarta edizione del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, l’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ospiterà tre serate di proiezioni, incontri, dibattiti per raccontare Napoli agli Italiani d’Argentina. L’evento, intitolato “Napoli, Napoli, Napoli” è organizzato dall’Ambasciata d’Italia d’Argentina, dal Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli e da DerHumALC – Festival Internazionale del Cinema dei Diritti Umani di Buenos Aires con l’obiettivo di rinnovare una tradizione di scambi e condivisioni tra Buenos Aires e Napoli, tra festival di cinema gemellati che agiscono sotto il segno dei Diritti Umani, per rinsaldare anche simbolicamente il profondo legame storico che unisce il Meridione d’Italia all’Argentina.
L’appuntamento è infatti l’ideale prosecuzione di un’esperienza già avviata con la “Ventana sobre Napoles”, la finestra dedicata ai film del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, ospitata annualmente all’interno di DerHumALC e che ora assume ancora maggiore respiro, grazie all’interesse di Marcello Apicella, primo consigliere dell’Ambasciata Italiana e Giuliana Dal Piaz, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.
Il ciclo di appuntamenti si articola lungo tre direzioni tematiche: 1) “Polvere di Napoli”, ovvero uo sguardo critico del cinema sulle grandi emergenze della storia contemporanea di Napoli e della Campania, quali la crisi dei rifiuti e il terremoto; 2) “Migranti”, storie di uomini e donne, in transito dal vecchio al nuovo mondo in un recente passato, dai paesi poveri a quelli industrializzati oggi; 3) “L’Oro di Napoli”, che racconterà identità e patrimonio culturale, splendore e nobiltà di una città e della sua anima.
Maurizio Del Bufalo, coordinatore del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, così commenta le serate in programma a Buenos Aires: «La speranza con cui inauguriamo questa breve rassegna di cinema napoletano in Argentina è quella che Napoli diventi, come ha già fatto Buenos Aires, una delle capitali dei Diritti Umani del Mondo, apprendendo dai portegni come si torna a vivere dopo che la notte è finita. La luce in fondo al tunnel non è più una candela, ma un faro. Non è un caso che abbiamo scelto da anni, noi del Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, di creare un legame profondo tra questa città e la nostra. Pensiamo davvero che le affinità che hanno unito i destini dei nostri padri possano ancora funzionare da stimolo per ritrovare il coraggio del cambiamento. Siamo certi che la Napoli di oggi potrà apprendere la lezione di Buenos Aires e tornare ad essere “il paese del sole” e dei diritti; noi tutti lavoriamo perché i nostri due Festival di cinema possano essere il cammino lungo cui viaggeranno le idee di cooperazione tra le nostre comunità e, con esse, un progetto condiviso di futuro».
La rassegna proporrà sette film, realizzati da una nuova generazione di giovani registi napoletani e campani, che utilizzano il linguaggio universale del cinema e del documentario per decifrare la straordinaria complessità simbolica e sociale della metropoli partenopea.
Al termine delle proiezioni, seguirà un dibattito moderato da Giuseppe Borrone (Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli), Florencia Santucho (Direttrice Artistica DerHumALC) e Vanessa Sciarretta (Associazione Cinema e Diritti).
PROGRAMMA DELLE PROIEZIONI
Martedì 15 novembre – ore 18,30
Polvere di Napoli
“La bambina deve prendere aria”, di Barbara Rossi Prudente (2008, 55’)
Una madre parla alla figlia neonata mentre passeggiano in una città straziata dall’immondizia. La magia della parola è l’arma con cui la donna protegge la piccola recitando filastrocche, attraverso le quali racconta il disagio e l’esigenza di fare il film. In quella città il cuore pulsa. Vivo, nonostante tutto. Una città dove un ingombrante e indesiderato arredo urbano intralcia il passaggio nelle vie comuni, gli incontri e la comunicazione. Un’immondizia enorme, gigante e che eppure, con il passare dei giorni, rischia di non essere più vista. Assuefazione, la chiamano.
“La polvere e il vuoto”, di Beniamino Daniele (2010, 40’)
A trent’anni dal sisma in Irpinia, il documentario ripercorre i giorni che sconvolsero una delle aree più povere d’Italia. “La polvere e il vuoto” è ciò che ricordano gli anziani di Conza della Campania della scossa del 23 novembre 1980. Il sisma rase al suolo il paesino in provincia di Avellino e uccise trecento persone. In Campania e Basilicata i morti furono quasi tremila. È l’eredità dimenticata di tutte le tragedie italiane, per certi versi molto simili tra loro. È ciò che resta di un’inchiesta giudiziaria chiamata a far luce sul fiume di denaro che avrebbe dovuto cambiare il volto della regione, e che si è conclusa con una serie di prescrizioni.
Giovedì 17 novembre – ore 18,30
Migranti
“Banduryst”, di Danilo Caputo (2009, 14’)
Ventiquattr’ore nella vita di Vasyl, giovane musicista ucraino. Arrivato a Napoli alla ricerca di successo, Vasyl si vede costretto a sopravvivere consegnando bombole del gas a domicilio. Ma quando a fine giornata telefona alla madre lontana racconta la sua vita così come la vorrebbe, confondendo rischiosamente sogno e realtà.
“Il sangue verde”, di Andrea Segre (2010, 57’)
Le voci, i volti e le storie dei protagonisti delle manifestazioni che nel gennaio 2010 in un piccolo paese della Calabria, Rosarno, hanno portato alla luce le condizioni di degrado e ingiustizia di migliaia di braccianti africani. Il 7 gennaio 2010, dopo l’ennesimo episodio di violenza contro quattro di loro, gli immigrati hanno deciso di far esplodere la rabbia e hanno dato vita ad una manifestazione molto forte, durante la quale vi sono stati anche episodi di saccheggio e distruzione. Nei giorni successivi, è calato il silenzio sulla vicenda, ma quasi tutti gli immigrati di Rosarno sono stati rilasciati e abbandonati a se stessi in giro per l’Italia: da Caserta a Roma, da Napoli a Castelvolturno.
Venerdì 18 novembre – ore 18,30
L’Oro di Napoli
“Streets of Naples”, di Alda Terracciano (2004, 7’)
“Streets of Naples” esplora la teatralità della vita quotidiana nelle vie di Napoli, alla ricerca di una memoria collettiva della città in cui si intessono storie personali e simboli di vita comunitaria. Il film conduce lo spettatore al crocevia tra culture antiche e moderne dove la rappresentazione della vita precede il palcoscenico teatrale.
“L’ultima Treves”, di Marcello Sannino (2006, 50’)
La lunga vicenda della libreria internazionale Treves e il lungo cammino di protesta, iniziato nel 2004, che ne ha scongiurato, alla fine, un’ingloriosa chiusura. Attori eccezionali dell’opera del giovane filmmaker napoletano Marcello Sannino, sono i librai napoletani, innanzitutto, ma anche le tantissime figure, tra eminenti studiosi, affermati autori e improbabili lettori che, nel tempo, si sono uniti nella difesa del patrimonio inestimabile rappresentato dall’attività e dalla storia di Treves. Nel film si raccolgono le loro testimonianze, ma anche le quotidiane azioni di sostegno di cui si sono resi protagonisti insieme a tantissima altra gente, nella sintesi virtuosa di una società unita e costretta, per l’ennesima volta, a scendere in piazza per difendere la propria civiltà.
“Queste cose visibili – Passeggiate di Lamberto Lambertini per Napoli e contorni”, di Lamberto Lambertini (2007, 37’)
La città di Napoli raccontata attraverso le immagini dei luoghi simbolo della sua cultura e della sua storia e i racconti amorosi dei suoi abitanti: “Aspettando” – Il Recinto degli Uomini Illustri e l’Acquario. “Queste cose visibili” – I Campi Flegrei e la Metropolitana. “Pietre che cantano” – Gli Scavi di Pompei e il Museo Archeologico. “L’opera favolosa” – La Cappella Sansevero e il suo Mecenate. “Gesù è nato a Napoli” – Il Santuario di Montevergine e la Casa della Santa.
Il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli è una grande occasione di ospitalità e di ascolto, un omaggio a chi lotta e resiste, una festa di civiltà che porta Napoli al centro del mondo.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito