Il 27 e 28 agosto ci vediamo a Riace, per la Calabria, per il prossimo Festival di Napoli e per raccontare la democrazia e i diritti visti dal Sud
Il 27 e 28 agosto prossimi, a Riace, in provincia di Reggio Calabria, il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli sarà ospite del sindaco Mimmo Lucano e incontrerà una nutrita rappresentanza di esponenti della società civile calabrese impegnati nelle lotte per la difesa e l’affermazione dei diritti di tutti.
Sarà un’ottima occasione per predisporre l’evento speciale “Calabria che resiste”, uno degli appuntamenti più attesi del prossimo festival di Napoli che si terrà tra l’8 e il 19 novembre 2011.
Oltre alla testimonianza del sindaco di Riace e della sua straordinaria storia di testarda umanità controcorrente, in questo incontro avranno voce i registi calabresi Maurizio Marzolla, Claudio Metallo, Massimiliano Ferraina e Vincenzo Caricari, ma anche rappresentanti di gruppi d’azione civile come don Pino Masi di Polistena, Giovanni Maiolo da Caulonia, esperti cinefili come Eugenio Attanasio della Cineteca Calabrese e sarà di grande aiuto la presenza di Chiara Sasso e Francesco Calabrò del Valsusa Festival, anche in rappresentanza della rete ReCoSol dei comuni italiani solidali, impegnata nella cooperazione internazionale, e della Rete del Caffè Sospeso.
L’obiettivo è quello di far incontrare una piccola delegazione della rete che sostiene il Festival dei Diritti Umani di Napoli con queste realtà calabresi particolarmente significative e mutuare esperienze e soluzioni oltre che individuare storie umane e testimonianze da presentare al prossimo festival di Napoli. Dalle navi dei veleni, al pizzo e al narcotraffico, dalle storie di piccoli uomini che resistono da soli fino a casi di grande innovazione, come il modello riacese di accoglienza per i profughi che vengono dal mare.
Rompere l’isolamento, tendere ponti verso realtà vicine e meritevoli di solidarietà, confrontare momenti di lotta e di resistenza alla illegalità e alla malavita organizzata, comprendere le nuove tendenze del crimine contro l’ambiente, conoscere nuovi osservatori e ritrovarsi in sintonia nella azioni comuni, crediamo possa servire a capire meglio cosa può fare il Sud d’Italia per non essere dimenticato e abbandonato nelle mani degli speculatori, della malapolitica e delle organizzazioni malavitose che ne condizionano lo sviluppo e il futuro.
Arrivederci a Riace, Calabria, Italia, Europa.